Quante sono le persone che nelle ultime settimane hanno deciso di mettersi a dieta per prepararsi al meglio alla prova costume? Certamente questo è il periodo in cui cerchiamo di mettere in atto i nostri buoni propositi e, forti delle…
Quante sono le persone che nelle ultime settimane hanno deciso di mettersi a dieta per prepararsi al meglio alla prova costume? Certamente questo è il periodo in cui cerchiamo di mettere in atto i nostri buoni propositi e, forti delle diete che promettono di farci dimagrire senza sforzi, sconvolgenti prodotti anti-fame e strategie più o meno valide per perdere peso da cui siamo circondati, siamo determinati a non cedere alle tentazioni.
Oltreoceano però non la pensano proprio così, infatti hanno scelto proprio il mese di maggio per celebrare l’alimento americano per eccellenza: l’hamburger. Ebbene sì, un intero mese dedicato a questa pietanza nata negli USA e diventata così famosa in tutto il mondo. La ragione è facile da comprendere: in America ogni occasione è buona per gustare un buon hamburger, disponibile ormai in infinite varianti, dalla più semplice a quella più elaborata e ricercata. E pensare che nasce dagli avanzi di cibo non utilizzati! Eppure al giorno d’oggi, ci basta sentirne il profumo per avere l’acquolina in bocca.
Per non essere da meno, Wall Street English vi propone due ricette per un hamburger per tutti i gusti.
Hamburger di manzo con cipolle caramellate, n’duja e bufala
Tagliate la cipolla di tropea a fette e poi a dadini, soffriggetela in padella con 2 cucchiai di olio, 4 di acqua, 4 di aceto e 1 cucchiaio zucchero. Cuocete dolcemente per circa 5 minuti, finché i dadini di cipolla risulteranno caramellati. Intanto pulite il pomodoro e tagliatelo a fettine. Tagliate a fettine anche la mozzarella di bufala (200 grammi).
Condite la carne (400 grammi) con un pizzico di sale e una macinata di pepe, massaggiatela con un filo di olio e formate 4 hamburger. Cuoceteli sulla griglia 3 minuti per lato.
Tagliate a metà i panini e tostateli sulla griglia. Spalma i panini tostati con la n’duia. Farciscili con l’insalata, gli hamburger, i dadini di cipolla caramellati, la bufala e il pomodoro affettati.
E per i vegetariani? Ecco la ricetta del Vegburger
Saltate le erbette (500 grammi) in precedenza tagliate a striscioline in una padella calda con un filo di olio, il peperoncino e 1 spicchio d’aglio; salate le verdure e cuocetele fino a che l’acqua non si sarà ritirata.
Lasciate raffreddare le verdure poi mescolatele con ricotta (150 grammi), parmigiano e un uovo e formate delle polpette grandi, poi schiacciatele per renderle simili a un hamburger.
Passate i vegbrurger nel pane grattugiato e cuoceteli in padella con un filo di olio finché non saranno ben dorati. Tagliate i panini a metà, tostate il lato interno, spennellatelo con olio extravergine d’oliva e farcite i vegbrurger con insalata verde, mostarda di peperoni (o con peperoni agrodolci) e il cipollotto tagliato a fettine sottilissime. A piacere si può aggiungere qualche foglia di basilico, per esaltare ulteriormente il sapore, e fettine sottili di mozzarella.
Buon appetito!!
In Italia, la festa della mamma si tiene da ormai molti anni la seconda domenica del mese di maggio. In questo giorno viene celebrata la maternità e l’importanza delle mamme ed è un’occasione per dedicare loro una giornata e andare alla ricerca di regali che le facciano sentire speciali.
Ma non siamo gli unici al mondo a festeggiare questa ricorrenza, scopriamo quindi quali sono le sue origini.
Gli Elleni e gli antichi romani sono state le prime popolazioni a celebrare le divinità femminili o la figura materna, per la loro fertilità. Nel 1600 in Inghilterra la quarta domenica di Quaresima era chiamata Mothering Sunday e si festeggiava il momento in cui le famiglie si riunivano per le celebrazioni religiose: seppur all’inizio questo giorno era riconosciuto come una festa religiosa, con il passare del tempo si è trasformato nella Festa della Mamma che tutti conosciamo.
Negli Stati Uniti, questa festa nasce nel 1914 quando Anna M. Jarvis, molto legata alla propria madre, propose di istituire una giornata da dedicare a tutte le mamme. Fu così che l’anno successivo a Grafton e Filadelfia per la prima volta si celebrò il Mother’s Day. Mentre nel 1914, l’allora presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson istituì il Mother’s Day per dimostrare profondo rispetto nei confronti di tutte le mamme. Non venne stabilita una data fissa sul calendario ma, per convenzione, si decise di celebrare tutte le mamme americane la seconda domenica di maggio.
In Italia, la festa della mamma come la si intende oggi nasce nella metà degli anni ‘50 a seguito di una iniziativa religiosa e di una legata a motivi di promozione commerciale. Da quel momento si è diffusa in tutta Italia e, dal 1959 al 2000, è stata celebrata l’8 maggio, per poi essere spostata alla seconda domenica di maggio, come negli Stati Uniti.
Happy Mother’s Day!
Avete mai pensato di prendere una certificazione d’inglese? Se la risposta è sì, avete un buon motivo per leggere questo articolo. Se la risposta è no, avete un motivo ancora migliore per farlo. Buona lettura!
Certificazioni d’inglese…
1 …cosa sono?
Una certificazione è come una fotografia del nostro livello e capacità linguistiche in un certo momento. Nel tempo resta la “foto”, ma il nostro livello reale può cambiare, infatti non tutte le certificazioni durano per sempre (vedi punto 3 di questo articolo).
2…perché?
Sono necessarie per essere ammessi nelle università straniere e spesso per lavorare all’estero. Per molti invece è un modo per “mettere un punto” ai loro anni di studio o semplicemente per mettersi alla prova con la lingua.
3… sì, ma quali?
Capita di sentire: “Ho bisogno di una certificazione C1”, ma C1 è un livello, non una certificazione! Facciamo un po’ di chiarezza.
Volete saperne di più sulle certificazioni di inglese? Avete ancora domande? Chiedete pure a noi!
Studiare inglese ti sembra più difficile di scalare una montagna? Marvin Gaye ha trovato le parole giuste per tirarti su di morale: “Ain’t no mountain high enough, ain’t no valley low enough, ain’t no river wide enough, to keep me from getting to you!”. Hai iniziato con il piede giusto ma sei arrivato a un punto di stallo e ora ti sembra di non stare facendo progressi ? Forse dovresti ascoltare i consigli dei Journey: “Don’t stop believing, hold on to that feeling!” . O forse parlare inglese è sempre stato il tuo sogno nel cassetto, ma non sai come realizzarlo? Non sentirti solo e ascolta Walk dei Foo Fighters: “I’m learning to walk again, I believe I’ve waited long enough, but where do I begin?”
Che la musica sia uno dei migliori rimedi ai momenti di sconforto e di depressione è un fatto ormai assodato, specialmente quando testo e musica risuonano, appunto, con le nostre emozioni. Moltissime grandi hit che sono entrate a far parte della storia della musica contemporanea, sono state pensate, scritte e arrangiate nel mondo anglosassone, e anche numerosi artisti italiani hanno adottato l’inglese per esprimere la propria arte e raggiungere un pubblico più ampio di listeners.
Associare un motivetto orecchiabile -o catchy- a una determinata frase è sicuramente un modo piacevole ed efficace di memorizzare formule e parole nuove senza troppi sforzi: una tecnica sbalorditivamente semplice e allo stesso tempo così geniale da essere stata adottata da tutte le più grandi società in innumerevoli spot pubblicitari. Chi non si ricorda il jingle che precede I’m loving it delle pubblicità McDonald’s o il più datato ma ugualmente celebre alle morbide Fruit Joy tu resistere non puoi?
Quindi è possibile studiare l’inglese con le canzoni? Secondo noi sì, ma con qualche caveat. Facciamo una piccola check-list di Pros and Cons!
Pro #1: entrare in contatto con il cosiddetto everyday english, il linguaggio colloquiale che i native speakers utilizzano ogni giorno. Le canzoni contengono moltissimi vocaboli ed espressioni idiomatiche utili e soprattutto aggiornate, che sono casual e riutilizzabili a tutti gli effetti.
Tip: Evitate Rap e R’n’B, non solo per il ritmo sostenuto di questi generi, ma anche e soprattutto per la presenza di slang words che potrebbero risultare ostiche da comprendere e….. causare qualche malinteso!
Pro #2: è time-saving! Uno degli aspetti che rendono difficoltoso imparare una nuova lingua è il tempo. Chi ha una vita piena di impegni spesso non riesce a ritagliarsi un momento da dedicare allo studio, ma con una buona playlist e un telefono a portata di mano, possiamo portare la musica direttamente con noi, senza annoiarci mai! In macchina, sotto la doccia, ai fornelli…Come dicono nel mondo anglosassone “kill two birds with one stone” o prendere due piccioni con una fava.
Tip: Cercare le lyrics delle canzoni può essere utile, ma cercate prima di tutto di vedere cosa riuscite a capire da soli. Non c’è bisogno di tradurre parola per parola, è sufficiente capire di cosa parla la canzone. Questo approccio non solo è il più efficace per “svegliare” il nostro cervello, ma può essere anche molto divertente se preso con lo spirito giusto: potreste persino decidere di sfidare i vostri amici per un singing contest!
Quante sono le persone che nelle ultime settimane hanno deciso di mettersi a dieta per prepararsi al meglio alla prova costume? Certamente questo è il periodo in cui cerchiamo di mettere in atto i nostri buoni propositi e, forti delle…
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Provate a indovinare. E’ un santo vissuto circa 1600 anni fa e famoso per aver portato la fede cattolica nelle isole britanniche. Leggende raccontano che spiegò il mistero della trinità usando un trifoglio (shamrock), e che una volta Gesù gli…
Da sempre, mangiare è uno dei momenti più attesi della giornata. Soprattutto se si tratta di noi italiani, che sia per un pranzo veloce, una cena a lume di candela o con gli amici di sempre, rilassarsi gustando del buon…
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